La Settimana Santa a Belvedere Marittimo

Pagine del gruppo spontaneo de "I Fratilli", realizzate e curate da Antonio e Francesco Cuda

La Via Crucis antica

Ultimo aggiornamento: 09/05/2023  

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  • La Via Crucis in uso agli inizi del Novecento

Il testo dell'antica Via Crucis in uso a Belvedere è presente nel manoscritto Un fiore a Maria SS. delle Grazie, a firma di Giovanni Fazio. Il manoscritto risale agli inizi del XX secolo, sicuramente è contemporaneo o successivo al 1903. Questa Via Crucis deve aver coesistito per qualche tempo con l'attuale, ma non siamo in grado di stabilire con precisione quando sia caduta in disuso: sicuramente nella prima metà del Novecento. Il prof. Enrico De Sio (1939-2013), esperto della tradizione belvederese, raccontava di aver appreso che in precedenza si utilizzasse un altro gruppo di canti della Via Crucis, pur non avendoli mai sentiti personalmente, ed era anche consapevole che di questo gruppo faceva parte il canto "Alla Croce". Il manoscritto attribuisce anche questa Via Crucis, come quella attualmente in uso, al francescano San Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), ma l'attribuzione andrebbe ulteriormente verificata dal confronto con altre edizioni del testo che ne riportino la paternità. Sono in comune con l'attuale Via Crucis l'inno "Vexilla Regis" e il canto alla benedizione finale con la Croce.

 

Modo di praticare la S. Via Crucis


              
 

Esposta la Reliquia della Santa Croce, inginocchiati davanti l’altare, baciando la terra, oppure profondamente inchinati, se ne fa l’adorazione. Quindi si intona il seguente:


Inno


Vexìlla Regis pròdeunt: fulget Crucis mystèrium,
Qua vita mortem pèrtulit et morte vitam pròtulit.

Quae, vulneràta lànceae mucròne diro, crìminum
ut nos lavàret sòrdibus, manàvit unda et sanguine.

Implèta sunt quae còncinit David fidèli càrmine,
dicèndo natiònibus: regnàvit a ligno Deus.

Arbor decòra et fùlgida, ornàta Regis pùrpura,
elècta digno stipite tam sancta membra tàngere.

Beàta, cuius bràchiis prètium pepèndit saeculi,
statèra facta còrporis, tulìtque praedam tàrtari.

O Crux, ave, spes ùnica, hoc passiònis tèmpore,
piis adàuge gràtiam, reìsque dele crìmina.

Te, fons salùtis, Trìnitas, collàudet omnis spìritus:
quibus Crucis victòriam largìris, adde praemium. Amen.

V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

Oremus. Respice quaesumus, Domine, super hanc familiam tuam, pro qua Dominus noster Iesus Christus non dubitavit manibus tradi nocentium et Crucis subire tormentum. Qui tecum vivit et regnat in saecula saecolorum. Amen.

Di poi detestando ogni tua colpa, farai protesta di guadagnare tanto per te, quanto per le anime del Purgatorio, tutte le Indulgenze possibili che mediante tale opera divota si possono guadagnare, dicendo la seguente:

Orazione: Clementissimo mio Gesù, infinitamente buono e misericordioso, eccomi prostrato ai Vostri santissimi piedi di tutto dolente e compunto, per aver tante volte offeso Voi, mio Sommo Bene. Deh! Gesù mio amabilissimo, compungetemi il cuore, ed in riflettere alle vostre pene fatemi struggere in lacrime di compunzione mentre, risolutissimo di mutar vita, vi offerisco questo santo viaggio in amor di quel dolorosissimo che Voi faceste per me, indegnissimo peccatore; intendendo di ricevere le Sante Indulgenze concesse dai Sommi Pontefici, applicandone una per me e le altre per le anime più bisognose del Purgatorio, siccome intendo altresì di pregare secondo tutti quei fini e motivi per i quali fu concesso un sì gran tesoro: supplicandovi umilmente a far si che mi sia giovevole per ottenere la Vostra misericordia in questa vita, e la gloria eterna nell’altra.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

Stazione I · Gesù condannato a morte


Empio, quando fu la voce
di Pilato, allorché disse
la sentenza e la trascrisse
muoia Cristo e muoia in Croce.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

Stazione II · Gesù caricato della croce
 

Ti rammenti, anima pia,
che l’Agnel di Dio soave
carco fu del peso grave
della Croce infame e ria.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

 

Stazione III · Gesù cade la prima volta sotto la Croce
 

Cade a terra il grande, il forte,
che nel pugno il mondo tiene.
Oh! il poter delle catene
del di lui immenso amor.
E di te, vil peccatore,
qual è mai l’insano orgoglio?
Trema, in cielo ha pure un soglio
per punirti il Dio Signor.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

 

Stazione IV · Gesù incontra la sua afflittissima Madre
 

Dove <s>corri, o Madre amante?
Ah! Ti fermi e volgi il ciglio,
ecco vien t’incontra il Figlio
ma gemente in mar di duol.
A tal vista e fiero incontro
gela al Figlio il sangue al core
e la Madre, al gran dolore,
resta quasi un tronco al suol.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

Stazione V · Gesù aiutato dal Cirineo
 

Qual pietade, o ciechi, o stolti,
vano e folle è il vostro zelo,
di Gesù dispose il Cielo,
ei sul Golgota morrà.
E tu grato Cirineo,
che indossasti il sacro legno,
godi pur, di te più degno
mai nessun ti annunzierà.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

 

Stazione VI · Gesù è asciugato dalla Veronica
 

La pietà del tuo bel cuore,
santa donna, un merto attende
e Gesù ben te ne rende
con prodigio in tua mercè.
Del di lui celeste aspetto
bella imago al velo impressa
ne riporta al vivo espresso
in onor di tua gran fè.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

 

Stazione VII · Gesù cade la seconda volta
 

Già dei rei la vil ciurmaglia,
cui il furore il senno ha tolto,
fa cadere Gesù di volto
pur di nuovo al duro suol.
Sordo il Padre gli occhi asconde,
s’uomo insano morto il giura
cieca e muta è la natura,
pur conoscerlo non vuol.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

 

Stazione VIII · Gesù parla alle donne
 

Figlie, non più su queste
piaghe, che porto impresse,
ma sopra di voi stesse
vi prego a lacrimar.
Serbate il vostro pianto,
o sconsolate donne,
quando l’empia Sionne
vedrete rovinar.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

Stazione IX · Gesù cade la terza volta
 

Giugne a piè dell’erto colle
Gesù stanco e già languente,
ei lo mira e in cor non sente
per salirlo alcun vigor.
Sommo Padre, ei dice, almeno
Deh! m’aita al gran cimento.
Ma vacilla in quel momento
e ricade il pio Signor.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

 

 

Stazione X · Gesù spogliato delle sue vesti
 

Fate piego e manto e scudo
con vostr’ali, o voi celesti
serafini, or che le vesti
tolte sono, e Cristo è ignudo.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

 

Stazione XI · Gesù è disteso e inchiodato sulla croce
 

Alla croce è in fin disteso
l’innocente e fido Agnello.
Vien trafitto a pien martello
mani e piè senza pietà.
Vive ancor trafitto in croce,
viene esposto al mondo intero,
onde ceda il loro impero
alle cieche potestà.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

 

Stazione XII · Muore Gesù in croce
 

Il Figliuol di Dio languente
china il capo! E di squallore
tinto il volto, ohimè! sen muore,
muore il Dio di verità.
Oh! qual nembo il sol ricopre,
trema il suol, si spezza il velo
freme il mar, commosso è il Cielo,
tutto spira orror, pietà.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
 

 

 

Stazione XIII · Gesù è deposto dalla croce

e dato in grembo alla Madre
 

Tolto di croce il Figlio
l’avide braccia stende,
l’afflitta Madre prende
nel grembo il morto Ben.
Versa per gli occhi il core
in lagrime disciolto,
bacia quel freddo volto
e se lo stringe al sen.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

Stazione XIV · Gesù è posto nel Sepolcro
 

Tomba augusta, il tuo splendore
non fa il marmo di Corinto.
Lo fa sol chi in te ha già vinto
dell’Inferno il falso onor.
Nel tuo sen con lui racchiudi
Vita e morte esposte in vista.
In te morte e vita acquista
il peccato e il peccator.

V. Gesù, Gesù mio bene,
R. stampate nel mio cuor le vostre pene.
V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

 

 

         

 

Diremo un Pater, Ave e Gloria ad onore della piaga della mano destra di nostro Signore Gesù Cristo, pregandolo a concederci vero dolore e pentimento dei nostri peccati nel punto della nostra morte.
Diremo un Pater, Ave e Gloria ad onore della piaga della mano sinistra di nostro Signore Gesù Cristo, pregandolo a darci forza e valore di non cadere in peccato mortale per alcun tempo di nostra vita.
Diremo un Pater, Ave e Gloria ad onore della piaga del piede destro di nostro Signore Gesù Cristo, pregandolo a guardarci e custodirci da tutti gl’inganni e tentazioni del demonio nel punto della nostra morte.
Diremo un Pater, Ave e Gloria ad onore della piaga del piede sinistro di nostro Signore Gesù Cristo, pregandolo a concederci la grazia di ricevere i sacramenti della Chiesa nell’ora della nostra morte.
Diremo un Pater, Ave e Gloria ad onore della piaga del santissimo costato di nostro Signore Gesù Cristo, pregandolo per i meriti della sua Passione a degnarsi di ricevere, dopo la nostra morte, le anime nostre in compagnia di tutti i beati nella celeste Patria.
Diremo un Pater, Ave e Gloria secondo l’intenzione dei Pontefici, che hanno concesso e confermato queste Sante Indulgenze.
 


Litanie della Passione

 

Kyrie eleison. Christe eleison.
O dolcissime Iesu, qui clavis durissimis confictus fuisti.
Miserere nobis.
O clementissime Iesu, qui effuso pretioso Sanguine tuo mundum redemisti.
Miserere nobis.
O afflictissime Iesu, qui in brachiis Matris tuae reclinatus fuisti.
Miserere nobis.
O sacratissime Iesu, qui in monumento sepultus fuisti.
Miserere nobis.
O piissime Iesu, per sacrum vulnus sinistri pedis tui.
Miserere nobis.
O innocentissime Iesu, per sacrum vulnus dexteri pedis tui.
Miserere nobis.
O delicatissime Iesu, per sacrum vulnus sinistrae manus tuae.
Miserere nobis.
O patientissime Iesu, per sacrum vulnus dexterae manus tuae.
Miserere nobis.
O amantissime Iesu, per sacrum vulnus sacratissimi lateris tui.
Miserere nobis.
O divinissime Iesu, per quinque vulnera tua.
Miserere nobis.
O sanctissime Iesu, per semptem dolores Beatissimae Virginis Mariae Matris tuae.
Miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
parce nobis Iesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
exaudi nos Iesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
miserere nobis Iesu.

V. Adoramus Te, Christe, et benedicimus tibi
R. quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
V. Ora pro nobis, Virgo dolorosissima,
R. ut digne efficiamur promissionibus Christi.

Oremus. Domine Iesu Christe, qui de coelis ad terram de sinu Patris descendisti et sanguinem tuum praetiosum in remissionem peccatorum fudisti, te umiliter deprecamur ut, in die iudicii, ad dexteram tuam audire mereamur: Venite, benedicti. Interveniat pro nobis quaesumus Domine, nunc et in hora mortis nostrae, apud tuam clementiam Beata Maria Virgo Mater tua, cuius sacratissimam animam, in hora tuae passionis, doloris gladius pertransivit. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum.

Nel dare la benedizione col legno della S. Croce, si dirà:

(Io) Ti adoro, o Santa Croce
duro legno del mio Signore.
E col cuore e con la voce
(Io) ti adoro, o Santa Croce.
 


 

     

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